Sant’Olcese, ore 13,00. Scatta l’ora della verità per il giovane Piccarello, impaziente di crescere, di diventare grande, e per farlo non vuol perdere l’occasione di cavalcare l’onda dell’entusiasmo e misurarsi da pari a pari contro la corazzata degli Anni ’50.
Lo diceva la classifica prima del match e lo hanno detto i 70’ di gara: provarci si può, sognare non costa nulla. L’1-1 finale rispecchierà l’andamento della gara ed i valori emersi, e con un pizzico di presunzione, forse, parlare di piccolo rimpianto non è del tutto fuori luogo.
Basterebbe questa considerazione per dare l’idea della prestazione e della forza del Picca, che sfodera tutte le sue armi, lotta e combatte contro una delle favorite per lo scudetto, scrivendo una pagina di storia recenta destinata ad entrare di diritto negli annali gialloblu. Titolo: “I ragazzi che fecero l’impresa”.
Il generale Bricola suona la carica e manda nella mischia undici guerrieri pronti a tutto per vendere cara la pelle: Cassissa tra i pali, difesa a quattro composta da De Marco, Vacca, capitan Pedemonte e Miceli; linea di metacampo con Barbieri ed Ottonello al centro, Martino e Foti sulle corsie; Venuto e Bisceglie formano la coppia d’attacco.
Il Piccarello mette da subito in chiaro le cose, il modo migliore per contenere il quotato avversario è ribattere colpo su colpo. E allora, ad un’attenta occupazione degli spazi e pressing a centrocampo, i ragazzi accompagnano una discreta circolazione di palla e qualche interessante iniziativa in velocità. Primo tempo, quindi, molto equilibrato e con pochi sussulti da segnalare, finché il “Principe” Balboni non estrae il classico coniglio dal cilindro, scaraventando da posizione impossibile un missile terra-aria all’incrocio dei pali più lontano. Una magia contro tutte le leggi della logica e della fisica, che gela Cassissa e compagni proprio appena prima dell’intervallo.
Nella ripresa fuori l’acciaccato De Marco e l’ammaccatissimo Foti, dentro Bello e Minetti (nell’inedita posizione di terzino). Senza scomporsi, il Picca riprende velocemente il filo del discorso ma troppa imprecisione nella rifinitura vanifica una mole di gioco non indifferente. Se si eccettua un’occasione sventata in tandem da Cassy e Vacca, gli Anni ’50 calano gradualmente, i locali - con più birra nelle gambe - alzano i ritmi e la musica cambia. Eccome se cambia.
Altro calcio piazzato decisivo: l’ennesima incursione di Barbieri viene stoppata fallosamente al limite e, mentre ancora Bello e Bisceglie parlottano sul da farsi, il nostro n. 8 inventa una traiettoria pazzesca che scavalca la barriera e muore sotto il proverbiale “sette”, facendo esplodere di gioia tutti i componenti della delegazione gialloblu.
Con una ventina di minuti ancora da giocare il dilemma sta proprio qui: accontentarsi o tentare il colpaccio? Gli Anni ’50 non paiono particolarmente ispirati ma non fidarsi è meglio… Nel dubbio, soluzione salomonica dei nostri, attenti i primis a non rovinare tutto ma anche capaci di abbozzare un paio di contropiede poco efficaci per i noti problemi di precisione.
Al triplice fischio - questo è certo - si leva un boato di gioia per un risultato sportivo che ha dello straordinario. Con questa personalità e questo spirito nessun avversario è fuori portata, nessun traguardo precluso. Il giovane Piccarello ha fretta di diventare grande.
…e solo per questa volta (anche perché sapete che non amo particolarmente i “numeri”), PAGELLONE CELBRATIVO (da leggersi stile Paolo Ziliani di Controcampo):
CASSISSA: la prodezza di Balboni lo lascia impietrito, sorpreso, annichilito, si lustra gli occhi incredulo di fronte a tanta bellezza, ma nel secondo tempo non si lascia commuovere e salva il risultato con un’uscita prodigiosa. Un pomeriggio tutto sommato tranquillo, e questo fa notizia. Stralunato.
DE MARCO: soldatino diligente, l’istinto da marcatore gli fa ridurre al minimo sindacale le sortite offensive. Sta di guardia al fortino, non va per il sottile, senza fronzoli. Nell’intervallo alza bandiera bianca ed è costretto ad uscire. Sentinella. (MINETTI: arrivò nel mercato di gennaio 2010 come attaccante, si è nel tempo riciclato esterno di centrocampo, viene oggi impiegato addirittura terzino. Poche sbavature dietro e molte proiezioni offensive, non tutte concluse in modo ottimale, ma lui c’è. Camaleonte.)
MICELI: memoria storica della squadra, lui che di sfide così ne ha vissute un numero indefinito. Gioca con la consueta sagacia tattica, stando sempre in posizione e collezionando lo scalpo di ogni avversario che transiti dalle sue parti. Guida i compagni con intelligenza. Simbolo.
OTTONELLO: E’ l’uomo di fatica del centrocampo, guardaspalle di Barbieri. Ovunque volga gli occhi non vede che fini dicitori, ma lui non si distrae e con la sua mannaia si mette a menare colpi finché la spia sul suo cruscotto segnala che la benzina è finita. Vita da mediano. (CAVIOLA: subentra in una fase delicata della partita, alterna buonissime cose ad errori non da lui, ma il tempo c’è ed il ragazzo si farà. Dà il suo contributo nel finale, gettandosi nella lotta senza paura di sporcarsi lo smoking. Alterno.)
PEDEMONTE: Che fosse una sicurezza lo si sapeva, che fosse in gran forma lo si vedeva. Un’altra prestazione sicura ed autoritaria, di testa o di piede fa poca differenza, perché lui nel dubbio le prende proprio tutte e comanda la difesa da vero leader. Capitano, mio capitano.
VACCA: è il più giovane della banda, ma si disimpegna con la personalità di un veterano. Parla poco, preferisce i fatti, salva la baracca in almeno due o tre circostanze con spettacolari tackle e chiusure puntuali. Penultimo dei Mohicani.
MARTINO: avvio a marce altissime, parte largo a destra per poi accentrarsi con tagli interessanti. Alla lunga però deve applicarsi più in copertura e perde lucidità e brio, ma se avesse retto quei ritmi sarebbe da denuncia alla Procura Antidoping. Prezioso.
BARBIERI: la nuova posizione da regista gli permette di toccare un’infinità di palloni, lui li gioca sempre con qualità, mette il piede in tutte le azioni degne di nota, quando parte palla al piede e a testa alta è davvero uno spettacolo. Finalmente all’altezza del suo notevole talento, risolve la partita disegnando una punizione splendida, un arcobaleno che illumina il grigiore di un (altrimenti) pomeriggio di un giorno da cani. Uomo partita Sky. Faro.
BISCEGLIE: La sua rapidità mette sempre sul chi va là la compassata retroguardia ospite, peccato che troppo spesso il buon Lele non se ne renda conto ed imbastisca inutili duelli verbali con ogni avversario gli capiti a tiro. Nella ripresa trasloca sulla fascia e lì mostra le cose migliori, portando avanti mille palloni e sacrificandosi anche in copertura. Iperattivo.
VENUTO: vecchio mestierante, Roby-gol annusa l’aria e capisce che oggi c’è poco da scherzare, si mette a disposizione della squadra con sponde e tocchi di alta scuola pallonara. Lotta tra i giganti bogliaschini senza macchia e senza paura. Lo ripetiamo, evergreen.
FOTI: Lollo va alla guerra col caschetto ben calcato sulla capoccia, ma dopo una mezz’oretta rimpiange di aver lasciato in borsa l’armatura. Eh sì, prende colpi qua e là, ma sempre si rialza e riparte con sgroppate impetuose sulla corsia di competenza. L’ennesimo frontale con un dirimpettaio lo costringe ad uscire anzitempo. Frullatore. (BELLO: ogni tanto la vena pazza di questo ragazzone lo porta a tentare giocate difficili e fini a sé stesse, ma è quando si ricorda che di nome fa Marco e non Zlatan che mostra le giocate migliori, cioè le più semplici. Dà peso all’attacco gialloblu, gli manca solo il gol. Libro Cuore)
…. e per non farci mancare proprio nulla..:
Risultati e classifica:
Sori-Alcor 3-3; Cattolica B.-Virtusestri 0-1; Mignanego-Rivarolese 1-1; Genova Lex-Ansaldo 2-2; PICCARELLO-Anni ’50 1-1; Fia Italbrokers-Pedemontana 2-0; Pizzeria L’Ambanata-Foce 0-3.
Fia Italbrokers p.ti 6; PICCARELLO, Anni ’50, Sori 5; Foce 4; Mignanego, Rivarolese, Ansaldo 3; Foce, Cattolica, Alcor, Genova Lex, Virtusestri 2; Pizzeria L’Ambanata, Pedemontana 0.
5 commenti:
non ho parole.... splendida cronaca!!!! forse la migliore che tu abbia mai fatto.... impreziosita dal pagellone... come direbbe ziliani: professionista!! come faremo quando non ci seguirai più?
p.s. manca la pagella del mister...
Dopo questa io non potrò piu' scrivere nemmeno una barzelletta ...sappilo ! Quindi non ci abbandonare !!!
Pagella - Emozionante , coivolgente , chiara e tattica : Chapeau !
Ps.nel primo pezzo mancava solo la frase :"al mio via , scatenate l'inferno ! "
Grande Alby e grande Picca!!!
ma Venuto (quel ragazzo grasso senza capelli )gioca ancora ?
Albertino diligente cronista tifoso sfegatato del picca..cronaca ottima trasmette passione e spirito combattivo... leone costante..!!!
Posta un commento